Qualcuno, tra i visitatori più assidui, avrà forse notato che il rapporto tra la "farina del nostro sacco" (dossier, documenti, audio degli incontri..) e i materiali che ripubblichiamo, negli ultimi mesi si è progressivamente spostato a vantaggio di questi ultimi. Con alle spalle tre anni vissuti a cavallo tra l'attitudine per l'attivismo e il desiderio di farsi osservatorio delle patologie dell'università pubblica (non solo) milanese, chiudiamo con queste righe il percorso di Uninversi.Ci siamo fatti strumenti per l'indagine dei tratti più innovativi e perversi di quella macchina mortifera che è l'università pubblica italia, guardando con occhio attento benchè critico alla retorica del "bene comune". Dalle mobilitazioni ondivaghe del 2008, passando per l'occupazione delle biblioteche e l'autoformazione, abbiamo attivato una miriade di percorsi culturali e politici sulle mille declinazioni (mobilità, accesso ai saperi e all'informazione, diritto all'abitare) del processo di precarizzazione che investe il nostro presente di studenti, cittadini e soggetti attivi nel curioso universo della precarietà cognitiva.






a questo indirizzo la dichiarazione conclusiva del meeting parigino
Il testo che segue è stato redatto da una sorta di "coordinamento" formato da scrittori, critici, blogger, pubblicisti, redazioni di riviste letterarie (on-line e cartacee). Hanno contribuito autori che figurano nella "lista nera" veneta e autori che non vi figurano ma sono solidali coi "proscritti". E' un documento liberamente appropriabile e sottoscrivibile da chiunque. Se sei uno scrittore (o qualcosa di simile) e sei contro il rogo, allora sei con gli Scrittori contro il rogo.