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Osservatorio sulle patologie dell università.. ogni lun, h13.30, auletta A

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Un'anomalia scuote gli atenei milanesi..

Stati Generali della Precarietà 2.0 in Fornace a Rho

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sco_19_672-458_resizeSabato mattina noi ci saremo.. partecipa!

Quello che stai leggendo è un invito a partecipare agli Stati generali della Precarietà 2.0. Una due giorni di dibattiti, workshop, proposte su lavoro, precarietà e diritti, che segue le prime animate assemblee dello scorso ottobre. In soli tre mesi le controriforme dell’Università, il Collegato Lavoro, e gli accordi di Mirafiori e Pomigliano d’Arco hanno peggiorato un quadro già buio per la maggioranza dei cittadini.
I precari hanno il dovere di ribellarsi! Costruiamo insieme un punto di vista precario!
Inventiamo e proponiamo nuove forme di azione contro i ricatti aziendali. Pretendiamo un nuovo stato sociale fatto di cittadinanza, eguaglianza, rispetto dell’uomo.

Gli Stati generali 2.0 saranno composti da seminari, assemblee aperte, ricerche e workshop per scambiare idee e tattiche legate al tema della precarizzazione del lavoro. Proponete un workshop o un intervento per condividere l’idea, la pratica, la campagna che volete costruire!

Per info più dettagliate sui diversi workshop: www.precaria.org

Ultimo aggiornamento Giovedì 13 Gennaio 2011 18:23 Leggi tutto...
 

Perché Mariastella Gelmini odia Scienze della Comunicazione

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Ripubblichiamo un articolo tratto dal sito: GiornalismoPartecipativo

Nell’epoca della società dell’informazione, il Ministro dell’Università Mariastella Gelmini va in televisione (Ballarò, RAI3, servizio pubblico) a dichiarare che le Facoltà di Scienze della Comunicazione sono inutili.

Gelmini (in buona compagnia, da Bruno Vespa a Maurizio Sacconi) prende così per l’ennesima volta partito dalla parte di un “fare” tecnico-scientifico sul quale investire (ma la realtà tremontiana è che i tagli sono anche lì) contrapposto ad uno sterile “pensare” delle scienze socio-umanistiche sulle quali considera bene invece disinvestire, nella presunzione che sia auspicabile una società zoppa in grado di reggersi prescindendo da una delle due gambe del sapere. E’ una guerra, quella di Gelmini, dichiarata fin dall’incipit della sua legge che, per la prima volta, espunge dalle funzioni dell’Università quella della trasmissione critica del sapere che perfino Letizia Moratti aveva mantenuto.

Continua qui

Ultimo aggiornamento Giovedì 13 Gennaio 2011 16:39
 

THINK TANK Strike Now!

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Ricerca libera, saperi condivisi.logo_rivendicazione
Il nostro futuro non vi compete!
Dichiarazione di Fosco Loiti Celant sull'azione al Fuori salone dell'Universita' statale di Milano, 14 aprile 2010


Il 14 aprile 2010 ho promosso un'azione di pubblica votazione sulle installazioni presenti alla mostra Interni Think Tank nei chiostri dell'Universita' statale, uno degli eventi piu' attesi delle giornate del Salone del mobile.

Come in altre occasioni, la mia intenzione e' stata quella di attirare l'attenzione su un importante problema sociale, in questo caso la strisciante privatizzazione a cui e' sottoposto il sistema universitario italiano negli ultimi vent'anni. Di fronte allo smantellamento del welfare tradizionale e al crescente ridimensionamento del finanziamento pubblico, gli atenei stanno infatti da tempo sperimentando (seguendo le linee guida del cosiddetto "Processo di Bologna") da un lato il ricorso al finanziamento privato, dall'altro l'aumento vertiginoso delle tasse studentesche. Insieme all'ingresso delle imprese private nell'universita' (che porta con se' una mentalita' orientata all'interesse, alla competizione e al profitto), abbiamo quindi un'insostenibile pressione economica sugli studenti e le loro famiglie. La combinazione di questi due fattori sta producendo uno dei piu' massicci attacchi al diritto allo studio che si sia mai visto in Italia.

Ultimo aggiornamento Lunedì 10 Maggio 2010 22:48 Leggi tutto...
 

Un racconto collettivo...

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Pubblichiamo lo scritto di uno studente della Statale di Milano, su lunedì 29 novembre, il giorno in cui, nella nostra metropoli , le mobilitazioni hanno assunto una consistenza, una tangibilità. Chissà che altri di voi abbiano voglia di raccontare quella giornata, magari le successive, fino a comporre una narrazione collettiva di quanto accaduto sin qui, in vista delle nuove mobilitazioni di inizio 2011...

scriveteci a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. , pubblicheremo i vostri racconti/contributi!

 

Milano è goffa, i suoi studenti si attardano tra laboratori e doppi lavori mentre, distrattamente, con la coda dell'occhio, guardano alle proteste che già avvampano in tutte le piccole e grandi città universitarie.
Milano sa ancora una volta sorprendere. Dopo l'occupazione del dipartimento di Fisica ed una serie di timidi tentativi ottobrini, è alle porte di dicembre (lunedì 29 per la precisione) che studenti, ricercatori e precari d'ogni disciplina, si convocano in Piazza San Babila per un presidio con fiaccolata. Arriviamo a gruppi a circondare la piccola fontana e il gioco di sguardi tra le realtà promotrici è subito complice. Siamo tanti, fanculo, finalmente siamo tanti. Guardiamo all'arrivo del corteo di Bovisa (o era Bicocca? boh, non importa) da Corso Vittorio Emanuele con le facce stupite e il capogiro.
Dopo una mezz'ora buona la piazza prende la forma di un animato corteo, evolve e muta colori. In testa i coordinamenti dei ricercatori da ogni facoltà, alcuni lavoratori della Statale e tante fiaccole. Subito dietro, una nuvola densa di universitari che urlano cori e si alternano al megafono, come a voler  raccontare in cento modi diversi i loro NO al DDl che è stato calendarizzato per il giorno successivo alla camera.

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