Lettera aperta agli studenti delle scuole superiori e al Coordinamento dei Collettivi Studenteschi di Milano e Provincia.

Lettera aperta agli studenti delle scuole superiori e al Coordinamento dei Collettivi Studenteschi di Milano e Provincia.

Per la giornata di Venerdi 9 Marzo l’insieme dei collettivi di Rete Studenti,Lambretta,Laps, i Collettivi Studenteschi Monza e Provincia e il coordinamento dei collettivi di Sesto San Giovanni hanno indetto da diverse settimane un corteo per chiedere la liberazione dei compagni e delle compagne incarcerate per aver partecipato ad iniziative NO TAV e più in generale per solidarizzare e appoggiare il movimento NO TAV.

Alcuni giorni dopo il lancio di quest’appuntamento la Fiom ha indetto uno sciopero generale con manifestazione nazionale a Roma contro le politiche economiche del Governo Monti.Successivamente anche il Coordinamento dei Collettivi Studenteschi di Milano e Provincia ha indetto un corteo per lo stesso giorno. Con stessa piazza di partenza ma con tematiche e parole d’ordine aggiuntive: la critica al debito pubblico, il default, le misure anti-crisi imposte dall’asse BCE-Monti ed i finanziamenti alla scuola pubblica

E’ inutile nasconderci che, in passato, in occasione di alcune manifestazioni studentesche, vi sono state difficoltà e attriti tra le diverse realtà delle scuole superiori milanesi.

Non è nostra intenzione aprire in questo momento una discussione inutile sui fatti precedenti e sulle responsabilità di queste difficoltà: ognuno ha la propria idea e punto di vista al riguardo e non vogliamo ne abbiamo la pretesa di metterla in discussione ora.

Pensiamo però che, soprattutto in questi giorni particolari, per la buona riuscita del corteo e per consentire una partecipazione di massa, comunicativa e aperta a cui gli studenti possano partecipare in maniera serena e attiva il corteo si debba svolgere senza nessun momento di tensione interno.Vi sono dei compagni in carcere e agli arresti domiciliari, c’è una valle intera e un movimento di lotta pesantemente sotto attacco a tutti i livelli e s’è vista, nelle ultime mobilitazioni milanesi, una linea di condotta particolarmente restrittiva e repressiva da parte della Questura.Reputiamo per tanto che sia fondamentale una capacità di dialogo e di coordinamento tra tutte le realtà organizzate che quel giorno scenderanno in piazza attraverso un momento assembleare.

Questo non significa in alcun modo mettere in discussione l’autonomia di ogni singola rete o realtà ne pensare di ricondurre le differenze esistenti ad un unanimismo impossibile quanto svilente per tutti. Semplicemente crediamo vi siano situazioni (e questa è sicuramente una di quelle) in cui è necessario che l’assunzione di responsabilità rispetto alle priorità (che per noi sono la battaglia per la difesa dei compagni attualmente detenuti e delle lotte valsusine sotto attacco) sia un dato condiviso e prevalente rispetto alle difficoltà di dialogo e convergenza delle specifiche soggettività. Serve uno sforzo da parte di tutti perchè ciò sia possibile: noi vogliamo farlo a tutti i costi e siamo sicuri che nessuno vorrà sottrarsi a fare altrettanto.Invitiamo quindi tutti a partecipare all’assemblea di preparazione che si svolgerà Martedi 6 Marzo nella sede dell’Associazione ChiamaMilano in ‎corso Vittorio Emanuele II, 24. dalle 15.30(ingresso da Largo Corsia dei Servi).In particolare chiediamo al Coordinamento dei Collettivi Studenteschi di Milano e Provincia di parteciparvi per poterci coordinare al meglio anche con loro.Saluti a pugno chiuso.

Rete Studenti, Lambretta, Collettivi Studenteschi Monzesi, Collettivo Altra Garbagnate.

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PORTIAMO LA VALLE NELLE SCUOLE! 9 MARZO CORTEO CONTRO IL TAV IN DIFESA DEI BENI COMUNI!

CORTEO STUDENTESCO NO TAV PER I BENI COMUNI
9 Marzo giornata di mobilitazione studentesca contro il TAV in difesa dei beni comuni!

Come studenti Notav abbiamo deciso di lanciare una giornata di mobilitazione contro la Tav e per la riconquista dei beni comuni , il 9 MARZO alle 9.30 in piazza cairoli. Crediamo che la tav sia un progetto oltre che dannoso a livello ambientale anche inutilmente dispendioso a livello economico . Da vent’anni la lotta contro l’alta velocità ha visto oltre che ai valligiani come diretti interessati anche l intera popolazione italiana. Quest’estate in Val Susa si sono susseguite molte mobilitazioni di protesta contro un progetto delerio per i valligiani e per il territorio . La mobilitazione Notav infatti oltre che contestare il progetto in sè è anche una lotta per la riconquista del Bene comune di quel territorio.

PERCHE’ NO TAV?

Il TAV è un’opera inutile. Tutti gli studi compiuti sul traffico di merci del traforo del Frejus dimostrano che la presenza di un’ulteriore linea ferroviaria non porterebbe a un incremento del traffico stesso, e non lo sposterebbe dal traffico su ruota

Il TAV è un’opera dannosa. Dalle montagne della Val di Susa usciranno amianto e uranio, spargendosi per la valle aumentando vertiginosamente le possibilità di malattie cancerogene

Il TAV è uno spreco di soldi pubblici. Un centimetro di TAV costa circa 1300 euro. L’opera in
totale dovrebbe prevedere una spesa di 20 miliardi di euro che, come dimostra l’esperienza della Torino-Napoli, potrebbero raddoppiare in corso d’opera. I fondi europei finanzieranno l’opera per circa il 3%.

CONTRO GLI ARRESTI PREVENTIVI

In seguito alla lotta NO TAV la procura di Torino ha svolto una maxi operazione che ha portato alla perquisizione di 52 persone, a cui sono seguiti 26 arresti ed un totale di 41 provvedimenti cautelari di restrizione della libertà individuale. I reati ipotizzati sono violenza o minaccia a pubblico ufficiale aggravata e lesione aggravata.

Tale operazione da parte della Magistratura è, nonostante le dichiarazioni della procura, un attacco mirato al Movimento NO TAV, avendo colpito non solo una Valle ma un intero paese che condivide le ragioni delle contestazioni.

Condanniamo sempre l’uso barbaro del carcere preventivo e ancor di più laddove non vi è chiaramente alcuna causa giuridica che potrebbe anche solo giustificarlo. Chiediamo a gran voce che tutti gli arrestati vengano messi in liberà da subito!

Studenti Mila-NO TAV

http://milanoinmovimento.com/

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ARRESTI NO TAV: rigettata l’istanza di scarcerazione per Nic

 Apprendiamo che l’istanza di scarcerazione per Niccolò è stata rigettata. Pensiamo ci siano pochi commenti possibili alla prosecuzione di questa operazione di intimidazione. Magari qualcuno potrebbe pensare che sia una tattica di ricatto in vista delle iniziative del 25 in Val di Susa, molto probabilmente hanno poca nozione di cosa sia quel movimento e della sua capacità di utilizzare e modulare le forme del conflitto con grande maturità e intelligenza. Domani, venerdì 17, saremo in Piazza XXIV Maggio e ci saremo non nella forma della lugubre celebrazione del rito antirepressivo, ma con un concerto, perché ci preme comunicare alla città l’universalità delle rivendicazioni della Val di Susa, che sanno parlare a tutti non di una lotta localistica, ma della necessità comune di difesa del territorio e dei beni comuni, e di una partecipazione che è azione. Per questo sabato scenderemo in piazza al fianco dei comitati no-tem perché forte è il nesso che lega questi processi di resistenza e partecipazione dei territori. Per questo lunedì saremo in Piazza Duomo per ricordare al santo protettore delle speculazioni e fustigatore dei movimenti popolari Caselli che noi alla devastazione dei territori e al loro saccheggio da parte delle mafie sappiamo dire no (a differenza sua). Sabato 25 andremo al corteo nazionale in Val di Susa. Andremo a dire NO TAV e a pretendere l’immediata liberazione di tutti gli arrestati nell’operazione del 26 gennaio.

Per prenotarsi pullman-mi@hotmail.com oppure 3895445079

NIC LIBERO, LIBERI TUTTI.

SUBITO. A SARA’ DÜRA. TIOCFAIDH ÀR LÀ. SAOIRSE.

Z.A.M.

Milano in Movimento

Lab.Out

Rete Studenti Milano

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COMUNICATO SULLA CONSULTA PROVINCIALE STUDENTESCA

La Consulta Milanese , Comunicato della RETE STUDENTI MILANO :

Cos è la Consulta ? Molti di noi non sapevano nemmeno l’esistenza di questa organizzazione , quale fosse il suo obbiettivo ne chi ne faceva parte. Molti di Noi però hanno voluto candidarsi per essere utili alla propria scuola per vedere cos’era questa consulta. Bene , la Consulta è un’organizzazione studentesca dove i rappresentati de

lle scuole (Sia Paritarie e Statali) si dovrebbero confrontare sui problemi , costruire iniziative e proporre Progetti e medio-lungo termine per le nostre scuole. Per Noi la consulta è un ottimo mezzo di scambio di idee e contatti tra gli studenti Medi , ma riteniamo anche che come sia gestita sia gravemente sbagliato. Siamo contro la forma di Parlamentarismo che si applica in questa Organizzazione , in quanto riteniamo che noi studenti non dovremmo ricevere questa Impartizione a stile Parlamento. Inoltre troviamo inaccettabile che nella consulta siano presenti elementi dichiaratamente Fascisti e vicino a quell’ideologia. Siamo Studenti delle scuole e proveniamo da una tanto decantata Democrazia , ma la nostra democrazia è basata sull’antifascismo e di conseguenza la consulta dovrebbe essere ANTIFASCISTA.
Non accettiamo in alcun modo inoltre che i rappresentanti delle scuole PARITARIE (Bel nome per definire le scuole Private) possono avere il privilegio di dare le Linee guida per i nostri lavori in quanto le scuole PRIVATE ricevano sovvenzionamenti che le nostre scuole non hanno ! Godono di privilegi che noi non abbiamo ! Hanno strutture che sono di gran lunga molto meglio rispetto alle nostre e non hanno le strutture scolastiche che gli cadono in testa. Con questo paragrafo vogliamo chiarire che noi NON siamo qui a dire che sono i più belli e i più Brutti , ma vogliamo ben ricordare le differenze tra NOI e LORO.

Con questo documento vogliamo sensibilizzare i Rappresentanti su quanto ci siano delle grosse divergenze all’interno della consulta che noi non accettiamo ! Riteniamo inoltre che non sia più tempo di nuove Parole , ma sia tempo di Fatti e Azione…

RETE STUDENTI MILANO , ANTIFASCISTA.

Assemblea ogni LUNEDI alle 15.30 a z.a.m (Zona Autonoma Milano) VIA OLGIATI 12
Mezzi : MM2 FAMAGOSTA , TRAM 24 , BUS 95 ( FERMATA PIAZZA OHM.)

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SI PARTE ASSIEME SI TORNA ASSIEME !LA VAL SUSA NON SI ARRESTA

Pochi giorni fà ha inizio un’azione di polizia che va a colpire alcuni compagni ,che come tutti noi credono nella lotta contro la Tav!.  Tra i denunciati anche Stafano Latino, diciotto anni, quinto anno al Pascal, una delle 15 persone con obbligo di dimora.
Privato di un diritto incontestabile, quello allo studio.
Perchè l’obbligo di dimora lo confina a Vimodrone, il comune dove risiede; perchè la sua scuola si trova a Milano, e lui non ci potrà andare per un mese e mezzo.
Triste e paradossale che uno studente, un ragazzo come tutti noi, sia costretto a non andare a scuola, a non frequentare il suo ultimo anno di liceo, che rischi di non passare l’anno.
Come primo atto di solidarietà, compagni e professori hanno provato a portargli a modo loro la scuola a casa, ogni collettivo studentesco esprime coplicità e solidarietà perchè in fondo eravamo tutti in ValSusa, siamo tutti NoTav, siamo tutti indignati per questa manovra repressiva che non permette a Stafano di andare a scuola!
COMPLICI E SOLIDALI
RETE STUDENTI MILANO

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MILANO E’ ANTIFASCISTA! TUTTI IN PREFETTURA

Ieri a Firenze è successo un fatto gravissimo .Due venditori senegalesi sono stati ammazzati ,con un’ arma da fuoco mentre lavoravano. Nell ‘incredulità generale si cerca di capire chi fossero gli assassini ,che hanno ammazzato i due ragazzi. Dalle indagini si scopre che i due sono frequentatori di Casapound ,organizzazione di estrema destra.Oggi in molte città d’Italia presidi e cortei hanno sfilato per le strade  al grido di :”chiudiamo Casapound” e “Siamo tutti Antirazzisti e Antifascisti “. Questo è il paese che vogliamo . Un paese dove non ci sia la paura del diverso ,un paese che ripudi e allontani i fascisti. A Milano ,verso le 18.0o  la comunità senegalese ,associazioni ,centri sociali ,studenti si sono ritrovati nei pressi dell’ Università di Scienze Politiche .Dove in corteo volevano raggiungere la Prefettura. Il corteo viene fermato a pochi metri da essa ,da un notevole schieramento di polizia. Si decide di fare un’assemblea in Piazza.Nel frattempo una delegazione sale negli uffici della Prefettura e si attende quest’ultimi per ripartire in corteo

. Siamo tutti Antifascisti ! Siamo tutti Antirazzisti

 http://t.co/kAXmFwZt

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CORTEO DEL 17 NOVEMBRE ! FIGHT FOR YOUR RIGHTS!!!!!

DOPO IL PARTECIPATO CORTEO DEL 17 NOVEMBRE ,LA MOBILITAZIONE NON è FINITA.ANZI è APPENA INIZIATA !!! ABBIAMO INIZIATO PER NON FERMARCI !!!!!

ASSEMBLEA STUDENTESCA H.16 TUTTI I LUNEDI VIA OLGIATI 12 A ZAM ! M2 FAMAGOSTA\95 PIAZZA OHM !

PER COORDINARCI ASSIEME E INIZIARE LE OCCUPAZIONI ALL’INTERNO DELLE NOSTRE SCUOLE! FIGHT FOR YOUR RIGHTS

RETE STUDENTI MILANO

 PER INFO 3317391434

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CORTEO 17 NOVEMBRE FIGHT FOR YOUR RIGHTS


Il 17 novembre, giornata internazionale per il diritto allo studio, la Rete Studenti Milano ha deciso di portare in piazza i temi che hanno caratterizzato il movimento studentesco fin dall’inizio dell’autunno, con qualcosa in più.
Da qualche giorno infatti l’Italia si è trovata ad avere a che fare con un Governo tecnico guidato da un ex professore di Economia dell’Università Bocconi di Milano, alias Mario Monti.
Nulla da ridire se non ci fosse un’aggiunta: oltre ad aver avuto il ruolo di professore di Economia infatti, il signor Mario Monti ha lavorato come finanziere alla banca Goldman Sachs, proprietaria di molti titoli in Grecia e di conseguenza una delle responsabili del fallimento del Paese.
Sembra paradossale che Monti abbia ricevuto l’incarico di Primo Ministro del Governo tecnico in Italia pochissimo tempo dopo la riunione del g20, come sembra paradossale che in Grecia, quasi lo stesso giorno dell’ascesa di Mario Monti, abbia preso il potere Papandreu, suo collega alla Goldman Sachs, anch’egli finanziere.
La riunione dei “Big” ha ribadito lo strapotere della finanza sulla democrazia,trovando come soluzione per pagare i debiti pubblici licenziamenti, riduzioni di stipendi, mancanza di lavoro e continui sacrifici.
Aver tolto dalle mani di un fantoccio come Berlusconi il destino di un Paese in continua discesa e rovina, non ci permette di sentirci al sicuro dai continui attacchi inferti da banchieri e finanzieri; l’aver dato ad un “loro uomo” la possibilità di fare del nostro Paese quello che hanno fatto alla Grecia è una gravità che noi studenti, che i lavoratori, che i precari e che tutto il popolo italiano non può accettare.
Per questo il 17 Novembre abbiamo deciso di mandare un chiaro messaggio di allerta a Monti e a chiunque lavori alle sue spalle, scendendo per le strade, bloccando la città e assediando la Bocconi.
GIOVEDI 17 NOVEMBRE! TUTTI DI NUOVO IN PIAZZA!! CONTRO IL DEBITO, CONTRO I TAGLI, PER LA RIAPPROPRIAZIONE DEI NOSTRI SPAZI E DELLE NOSTRE SCUOLE, DELLE NOSTRE PIAZZE!!!!
FIGHT FOR YOUR RIGHTS
OGNI LUNEDI ASSEMBLEA PER COORDINARE I COLLETTIVI STUDENTESCHI ANCHE IN VISTA DELLE PROSSIME OCCUPAZIONI NELLE SCUOLE!
H.16.OO VIA OLGIATI 12
MM2 Famagosta, 95 Piazza Ohm.

NOI LA CRISI VE LA CREIAMO

RETE STUDENTI MILANO

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OCCUPY MILANO! 11 NOVEMBRE TUTTI IN PIAZZA.

informazioni
l’11 NOVEMBRE in tutte le città del mondo si scenderà in piazza ,occupando le strade, le piazze, i luoghi di potere, per dire no al debito che vogliono farci pagare, per riprenderci le nostre strade, le nostre piazze. Anche a Milano l’11 novembre gli studenti scenderanno di nuovo in piazza dopo la grande giornata di mobilitazione globale del 15 ottobre che ha visto scendere nelle piazze di tutto il mondo milioni di persone per cercare consenso anche al di fuori dei propri confini attivando una mobilitazione allargata contro la crisi e l’austerità.
Invitiamo tutti i collettivi a prepararsi a questa grande giornata all interno delle proprie scuole con assemblee, striscioni e iniziative.

Ogni lunedi alle 16 .00 ASSEMBLEA STUDENTESCA in via Olgiati 12,
Tram 2 – Bus 74, 76, 95 – MM2 Romolo, Famagosta
PER PREPARARE INSIEME IL CORTEO!!!
-Fight for your Rights-
RETE STUDENTI MILANO

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COMUNICATO 15 OTTOBRE

 

La giornata del 15 ottobre ha visto scendere in piazza milioni di persone in tutto il mondo, unite da una volontà comune: dire un forte no all’attuale gestione politica ed economica della crisi globale,
ribadire che non c’è più disponibilità a pagarne il prezzo in silenzio o ad accettare il sacrificio dei beni comuni sull’altare delle banche e l’imposizione dell’Austerità (che tanto piace invece ai politicanti d’Europa ostaggi della Bce.)
A Roma, in particolare, abbiamo partecipato a una manifestazione che conteneva non una sparuta pattuglia di militanti anticapitalisti ma un’espressione di ampi strati della società messa alle corde dalla drammatica situazione socio-economica del nostro Paese. Un corteo quindi dove l’elemento centrale e di ricchezza è stato l’eterogeneità; una manifestazione così grande da contenere al suo interno svariate età e storie politiche, anche molto differenti fra loro (poco coincidente quindi con le rappresentazioni semplicistiche e riduttive del giorno dopo); dove si percepiva un diffuso e palpabile sentimento di rabbia e di rivincita soprattutto da parte di quel 99% abbandonato e spinto sull’orlo dell’esclusione sociale: operai, ricercatori, insegnanti precari, cassaintegrati, ma soprattutto tanti studenti e tanti giovani.

La rabbia certo può avere diverse modalità espressive, ma deve essere elemento qualificante dei movimenti la capacità di offrire un possibile orizzonte in cui essa diventi progetto.

Questa capacità di dare un orizzonte di senso in cui esprimere e incanalare la rabbia degna di chi si sente privato del proprio futuro è stata la più grande mancanza collettiva (e non ci sottraiamo a questa colpa) dei movimenti sabato scorso: infatti questo vuoto è stato riempito con tutto e il contrario di tutto, ed è in questo spazio che si è posizionato il nichilismo distruttivo che ha percorso la prima parte del corteo, e che ha contribuito a impedire un più condivisibile momento conflittuale di massa.Da queste modalità di sovradeterminazione degli spazi comuni di movimento ci sentiamo distanti anni luce e non siamo in alcun modo interessati ad averci nulla a che fare.È necessario che si faccia chiarezza, per quanto ci compete, su cosa intendiamo per scontro, conflitto e radicalità, che non sono sinonimi intercambiabili: quello che c’è stato fino all’intervento della polizia su via Labicana è stato sicuramente ricerca dello scontro, ma non crediamo che automaticamente sia stato espressione di conflitto e radicalità.
La radicalità per noi resta la capacità di esprimere il punto più avanzato del rapporto fra conflitto e consenso. Conflitto e conflittualità per noi sono la capacità di non essere irrilevanti, di creare scompiglio nel “campo nemico” e incidere in tanti e tante sull’esistente. A Roma, poi, c’è stato anche altro: un momento necessario di resistenza collettiva in piazza di San Giovanni, una degna resistenza alle cariche delle forze dell’ordine che attaccavano il corteo, anche nella sua piazza finale, con pericolosissimi caroselli di cossighiana memoria, dimostrando dal nostro punto di vista come sia possibile immaginare e praticare un uso della forza consapevole, utile, sensato, necessario.

In questo senso se vi può essere un paragone con Piazza del Popolo il 14 dicembre dell’anno scorso, a nostro avviso è riscontrabile solo nella vastità della partecipazione e nell’ampiezza del consenso diffuso anche tra i “non attivi” ma non certo dal punto di vista politico e di senso: in quell’occasione tutta la piazza applaudiva e sosteneva chi cercava di perseguire l’obiettivo di raggiungere i palazzi del potere e per questo motivo “attaccava”, questa volta semplicemente solidarizzava con chi difendeva se stesso e tutti. Non è cosa da poco, ma non è la stessa cosa.
Il giorno dopo il corteo abbiamo letto nei social network di inviti alla delazione e, in maniera bipartisan, della necessità di ripristinare e aggiornare la legislazione emergenziale degli anni ’70; sarebbe uno scenario decisamente fosco per la già deteriorata vita democratica italiana il ritorno di leggi che delimitano la libertà nel manifestare il dissenso.
Non ci dilunghiamo nello spiegare l’infamità di “informatiche” pratiche delatorie e di chi vorrà prendervi parte.
Per noi la posta in gioco è alta: sono gli spazi di agibilità e di espressione del conflitto, e sarà nostra cura presidiarli da qualsiasi tipo di attacco e ampliarli con intelligenza e inclusività, all’interno delle dinamiche sociali in cui ogni giorno lottiamo; sempre più convinti che conflitto e consenso debbano andare di pari passo. Questo abbiamo imparato nella nostra breve vita militante: dalla Innse alla Val Susa al comitato antifascista di quartiere.
L’Austerità non finirà presto, e sappiamo che sono molti quelli che non vorranno abbassare la testa; la sfida è ora anche nostra perché non si sciolga tutto nella fiammata di un attimo, sotto i colpi sterili dei media che ancora una volta nascondono il vero nemico: chi la crisi vuole farla pagare a noi.

Z.A.M.

Lab Out Milano

Rete Studenti Milano

Milano In Movimento

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