UnInversi..

Osservatorio sulle patologie dell università.. ogni lun, h13.30, auletta A

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Un'anomalia scuote gli atenei milanesi..

Non un passo indietro, ma mille in avanti!

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23 Dicembre 2010. Roma.

Ore 16.50.

Il senato della Repubblica approva la riforma dell’Università(DDL Gelmini). I voti favorevoli sono stati 161 , i contrari 91 e 6 gli astenuti. Il testo di legge dovrà essere ora promulgato dal Presidente della Repubblica e pubblicato sulla gazzetta Ufficiale prima di entrare in vigore.

Rabbia, sconforto. E ancora tanta Rabbia.

Mesi e mesi a organizzare nelle università italiane iniziative, banchetti, uscite pubbliche, serate, autogestioni, occupazioni, cortei, blocchi, manifestazioni, mobilitazioni di massa.Invadere le città, bloccare tutto.Occupare monumenti, strade, autostrade, porti e aereoporti.Salire sui tetti, sui tetti delle facoltà, degli spazi sociali, delle fabbriche e dei luoghi di lavoro. Mesi e mesi a parlare di autoriforma dal basso, a coinvolgere studenti e studentesse, professori e docenti, studenti medi, dottorandi e ricercatori, precari e precarie, lavoratori e operaie, sindacati e associazioni, migliaia di compagne e compagne, a richidere lo stop ai tagli all’istruzione, ai finanziamenti a privati e spese militari.

Mesi a far capire a questo Governo che noi, studenti e lavoratori uniti, avevamo un idea differente da quella loro, che la volevamo praticare. Mesi a dire che la crisi non dobbiamo pagarla noi, che le decisioni spettano a noi.

Eravamo e siamo stati piu’ di un Onda.Un vortice. Uno Tsunami.

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APPUNTAMENTO X TUTTI!

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images2mer22/12, DALLE h9

PRESIDIO all'Università degli Studi di Milano

 

VS DDL e troppe altre schifezze!

Facciamo sentire la nostra voce, le nostre parole, le nostre ragioni..

Ultimo aggiornamento Martedì 21 Dicembre 2010 15:05
 

Il casco ti salva la vita

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Quinto contributo sulla giornata  romana del 14/12, qui i prossimi appuntamenti nostrani

di 99 Posse

99 posse

Siamo fra i tanti che hanno letto Gomorra. Ci sembrava una lettura delle mafie capace di cogliere il fenomeno nel suo intreccio con la globalizzazione e la struttura capitalistica della società. Il vestito prodotto dal lavoro nero in una piccola fabbrica dell’hinterland napoletano e indossato da Angelina Jolie ci sembrava l’esempio perfetto per cortocircuitare la categoria della legalità, la distanza fra un dickensiano mondo di sotto e lo sfarzo dei vip in mondovisione. Veri o falsi che fossero, a quello e altri episodi descritti nel libro abbiamo attribuito una forte capacità evocativa, una critica esplicita al sistema, lo svelamento di un dispositivo nel quale criminalità organizzata e multinazionali sono dalla stessa parte della barricata.
Ultimo aggiornamento Mercoledì 19 Gennaio 2011 11:10 Leggi tutto...
 

Saviano, è ora di scendere dal pulpito

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Invitandovi tutti a far circolare gli appuntamento di lunedì (via noto) e di mercoledì (h9 presidio davanti alla Statale, via festa del Perdono) vi suggeriamo il quarto contributo sul tema tratto da Il Manifesto di ieri, 17/12

Quanto sembra remoto l’unanimismo democratico di “Vieni via con me”, con l’officiante Fazio che assemblava tutto il perbenismo nazionale – di centro, di destra e di sinistra – e proclamava, parole sue, che la trasmissione era la prima della tv post-berlusconiana! Sono passate poche settimane, ma sembrano anni. Il Cavaliere, che i conti li sa fare, ha emarginato il suo oppositore interno. I centristi, raccolte le loro sparse ed eterogenee truppe, si leccano le ferite. Di Pietro ha abbassato la cresta e magari riflette sulla selezione del personale politico dell’Idv. Il Pd tira un sospiro di sollievo, perché per un po’ le elezioni si allontanano…
E soprattutto la rivolta del 14 dicembre ha mandato in pezzi quel buonismo peloso e dolciastro che il centrismo di destra e di sinistra ha cercato di contrapporre invano a Berlusconi. Bersani sui tetti, Granata sui tetti – dopo che il primo non aveva fatto una grande opposizione per fermare il Decreto Gelmini e il secondo si disponeva a votarlo. Per il momento, il progetto di un berlusconismo senza Berlusconi, di un moderatismo costituzionale e unanimista, perde colpi. Come si è visto dalle straordinarie immagini dei palazzi del potere assediati dai manifestanti, la rocciosa realtà del conflitto ha preso il sopravvento sulla realtà illusoria e distraente delle rappresentazioni mediali e delle “battaglie” parlamentari in cui la sola posta in gioco è quale destra governerà il paese.
Ultimo aggiornamento Sabato 18 Dicembre 2010 12:46 Leggi tutto...
 


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