Continua l'avvicinamento alle giornate di Padova, noi ci saremo!
E tu? Diccelo.
Programma definitivo - 4 giorni a Padova: dal 29 settembre al 2 ottobre - Dopo anni di riforme e definanziamenti che hanno stravolto il sistema formativo italiano è arrivato il momento di fermarsi e di ripartire verso un nuovo orizzonte, con la consapevolezza di tutto quello che abbiamo costruito, ma con la voglia di superare noi stessi e di anticipare e sottrarci alle manovre di potere messe in atto dai meccanismi di governance attuali. Rispetto alla situazione in cui riversa tutto il sistema formativo crediamo che non sia più sufficiente portare avanti battaglie di settore con il rischio di ricadere in meccanismi corporativi, ma siamo consapevoli che il modo migliore, forse l'unico, per affrontare questa “crisi” dell'istruzione sia quello della cooperazione tra le varie parti, della messa in comune delle conoscenze, della ricerca collettiva delle soluzioni alle problematiche che abbracciano tutto il mondo accademico, dalla scuola primaria all'università.
Ecco perchè da poche settimane si è costituito il Comitato Promotore del Forum Formazione – Bene Comune, perchè forse abbiamo trovato quello stimolo collettivo che nasce dalla sensazione di una voglia ricompositiva di tutti noi, dai maestri e professori ai comitati dei genitori, dagli studenti medi ed universitari ai precari della scuola, dai dottorandi e ricercatori ai docenti.
Padova - YoUniverCity, forum europeo del diritto allo studio
ne parliamo oggi, ven17, h16.30 nell'Auletta A di FdP!
art. tratto da Uniriot.org
Padova 30 settembre - 3 ottobre.
La città di Padova si prepara ad ospitare dal 30 settembre al 3 ottobre prossimi, la grande kermesse del Forum Europeo del Diritto allo Studio, ribattezzato per l'occasione "YoUniverCity". L'evento stravolgerà la città e altre aree del territorio provinciale e regionale per tre giorni, con gran dispiego di personalità, mezzi e, soprattutto, stando all'entità ed alla quantità degli eventi in programma, fondi. E questo nonostante - curiosamente - la voce "sponsor" dell'organizzatissimo sito di riferimento rimanga ancora muta.
L'iniziativa che si svolge ormai da anni in diverse città europee si basa sull'idea di ottimizzare il rapporto tra le università, le città che le ospitano e gli studenti che le vivono. La volontà di facciata è quella di sollecitare istituzioni locali e non ad investire affinché il suddetto rapporto non generi sprechi per la spesa pubblica, e la formazione di ogni giovane universitario giunga a buon fine nel minor tempo possibile, in piena ottica di razionalizzazione economico-aziendale. L'obiettivo primario, perfettamente in linea con tutta una serie di altre iniziative messe in atto fino ad oggi, è emblematicamente espresso nella homepage del sito: Progettare un altro futuro - nuove risorse per rilanciare il capitale umano nell'ottica del Diritto allo Studio nella dimensione europea, partendo dal Forum europeo di Padova: un invito alla diffusione delle buone pratiche verso l'eccellenza. Lo scopo del Forum, insomma, è quello di rendere le università il più possibile competitive nel nuovo "spazio globale della conoscenza". Peccato che parlare di università competitiva in Italia, nello stato in cui attualmente versa, non possa che risultare quanto meno ridicolo. E che senso può avere presentare un evento del genere nell'Ateneo di Padova che, l'anno scorso, si è auto-fregiata del titolo di "virtuosa" sperando di scampare ai tagli falcidianti imposti dalla legge Tremonti, salvo poi scoprirsi quest'anno con buchi di bilancio e debiti? Come ci siamo già trovati a dover sottolineare più volte, dobbiamo fare i conti con un disegno di legge, approvato al senato pochi giorni fa, che è solo un tentativo di forzatura organizzativa di un sistema universitario lasciato allo sbando dopo la calata della mannaia tremontiana.
Quando un sindaco diventa un antagonista...
“Gli scontri sono stati causati da elementi dei centri sociali che si sono infiltrati nel corteo”.
E’ arrivata la risposta ufficiale della Questura di Roma.
Non avevano passamontagna ma foulard e cappellini per riparasi dal solleone romano.
Non avevano bastoni ma gonfaloni. Non erano tutti vestiti di nero ma avevano indosso la fascia tricolore che tanto ama lo Stato italiano. Non chiedevano rivoluzione ma ricostruzione. A dargli il benvenuto vi erano blindati, polizia, carabinieri e guardia di finanza in assetto antisommossa. Sono stati salutati con sonore manganellate. Non erano “sovversivi” ma erano “i sindaci abruzzesi” insieme ai loro concittadini. Il loro reato probabilmente non è ancora presente nei nostri codici ma è l'atto più temuto da ogni Stato: dire la verità anche se non piace ai ministri. Dire la verità è cosa da antagonisti.
sole mare...in vista dell'autunno!
per UnInversi.org è tempo di un po' di relax...
torneremo a settembre con nuovi progetti, approfondimenti e tanta voglia di lottare per un'università migliore!
UnInversi.org