Il 29 Ottobre scorso il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge per la riforma universitaria, ora all'esame delle Camere. Il Ministro Gelmini si dichiara fiduciosa, auspica che il disegno possa essere convertito in legge entro aprile 2010, in modo da poter mettere in atto le nuove norme già a partire dall'anno accademico 2010/2011.
Sapendo che è meglio non parlare di ciò che non si conosce, ne abbiamo letto il testo e vi proponiamo una breve analisi, per forza di cose incompleta, ma volta a mettere in luce quelli che per noi sono i punti significativi.
Il disegno di legge si compone di quindici articoli ed è diviso in tre parti:
1.RIORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA UNIVERSITARIO.
Viene indebolito il senato accademico e rafforzato il consiglio di amministrazione che oltre alla programmazione finanziaria, avrà competenze didattiche ad es. il compito di attivare o sopprimere corsi di laurea. Il consiglio però sarà composto in minima parte da figure che occupano ruoli in ateneo e per la maggior parte da membri esterni (è infatti esplicitamente previsto che i componenti del consiglio siano almeno per il 40% esterni all'Università) con il rischio che prevalgano interessi diversi e esterni, come ad es. quello di aziende private, rispetto a quelli prettamente universitari e rivolti al diritto allo studio.(art 2)
2.QUALITÀ ED EFFICIENZA DEL SISTEMA UNIVERSITARIO.
Al grido di “ meritocrazia e qualità” si istituisce:
• un fondo per il merito per stanziare borse di studio e prestiti con prove nazionali per accedervi. Il fondo sarà costituto anche da versamenti da parte di privati a titolo spontaneo e solidale, che potranno essere vincolati a determinati settori ed investimenti. Ciò significa che sarà il finanziatore privato ( aziende, banche, fondazioni..) a poter scegliere la destinazione dei propri soldi, probabilmente seguendo logiche di mercato, destinandoli cosi ai settori più produttivi( medico, chimico ecc.) I criteri di assegnazione saranno stabiliti dalla consap spa, società pubblica che gestisce i fondi pubblici di solidarietà e garanzia e che non ha specifiche competenze in materia universitaria. (art 4)
• Un sistema di distribuzione delle finanze che prevede premi alle università più meritevoli, ai cosidetti atenei virtuosi. I premi saranno assegnati seguendo vari criteri didattici, strutturali, organizzativi e secondo criteri di sostenibilità economico- finanziaria. I criteri saranno stabiliti dall’ Anvur, (Agenzia nazionale per la valutazione di Università e Ricerca) , creata ormai già da un anno. Questo significa che gli atenei meritevoli di maggior finanziamenti saranno quelli che riusciranno a chiudere i bilanci in positivo e non tanto quelli qualitativamente superiori nell’ insegnamento.( art 5)