[Assemblea Uninversi: mer9/12, h16, bacheca di FdP]
Una risma di carta bianca si acquista su internet a tre euro e ventotto centesimi e pesa 2,5 kg. L'università degli studi di Milano non è però un posto qualunque: da noi una risma di carta vale moltissimo e può pesare cinque, sei o più anni di carcere.
Abbiamo avuto tutti dei giorni per pensarci ma un pensiero ostinato anima le nostre riflessioni su quanto accaduto: l'operazione di polizia iniziata alle sei di mattina di venerdì 13 novembre è tanto grottesca per le sue dimensioni, quanto preoccupante per la sproporzione tra i fatti accaduti ed il reato di rapina di cui sono accusati i ragazzi della Statale.
Nei corridoi dell'ateneo se ne parla da giorni: cinque studenti in stato di arresto per il mancato pagamento di una risma di fotocopie.
Pare che i "ciellini" abbiano impedito ai cinque di lasciare i locali della fotocopisteria Cusl senza pagare 15 euro circa di volantini e ne
sia seguita una colluttazione. Dieci studenti in tutto: cinque a sporgere denuncia in questura (ignari dell'enormità di cui si sono
resi complici?) e cinque studenti a scontare un arresto in attesa di processo. Uno di questi ultimi è, ancora oggi, ospite della casa
circondariale di Filangieri 2.
C'è dell'altro. Quattro giorni dopo, il 17 novembre, decine di cortei studenteschi attraversano il bel paese in occasione della giornata
mondiale per il diritto allo studio; a Milano il corteo è più sportivo delle previsioni: scoppiano lievi tafferugli ed il corteo degli
studenti medi viene dapprima spaccato in due dalla celere, quindi quattro studenti vengono fermati dalla ps...due di loro passeranno una notte nella cella della questura di “statefreschifratelli”.
Questa è la Milano che abbiamo imparato a rinnegare ogni giorno: una città dove CL può sottrarre impunemente 25000 euro dai fondi destinati dall'università ai progetti studenteschi e denuncia di rapina chi stampa quattro fotocopie; una città dove sessanta studenti vengono denunciati, rei di aver partecipato ed organizzato le mobilitazioni “anomale” dello scorso autunno, in opposizione ai disegni di
smantellamento del sistema formativo e della ricerca.
Due sono i tratti che accomunano queste ed altre storie di quotidiano attivismo metropolitano: da una parte l'intimidazione, costante, ai
danni di chi mette in piazza, ogni giorno, un pensiero critico; dall'altra parte una solidarietà che abbraccia ed intreccia saldamente
ciascuna di queste ed altre storie. Questo non è che il racconto di una settimana X,, da studenti, a Milano; una settimana vissuta con la
voglia di innescare nuovi percorsi e di promuovere l'unica pandemia che ci piace: quella della solidarietà.
Comments
ovviamente da questo sito i post non spariscono...nè i commenti vengono cancellati...casomai qualcosa che avevamo messo in evidenza in home page è stato riportato nelle categorie laterali. Spiacenti per chi ci attacca senza conoscerci.
Capisco che un barbone che sta morendo di fame sia disposto a tutto per impossessarsi di un tozzo di pane, ma non queste persone.