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Osservatorio sulle patologie dell università.. ogni lun, h13.30, auletta A

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NON tutti i cervelli si danno alla fuga!

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Questo articolo sta a metà strada tra l'editoriale che avremmo voluto scrivere ed il comunicato che avremmo dovuto produrre. Nelle ultime ore abbiamo sottoscritto collettivamente un documento già pubblicato, quindi vi presentiamo questo contributo dedicato al nostro Ale, nella speranza di abbracciarlo presto.
Portiamo con noi ogni singolo minuto delle giornate di mobilitazione che hanno accompagnato il g8 University Summit. portiamo con noi ogni iniziativa ed ogni nuova relazione. Ci portiamo a casa l'esperienza e le emozioni che abbiamo provato insieme ad altre migliaia di studenti universitari.

Le giornate di Torino raccontano la forza e la continuità di percorso dei movimenti che, per tutto quest'anno accademico, hanno ostacolato i ripetuti tentativi di devastare e saccheggiare la scuola e l'università pubblica.
Sulle nostre teste è piovuta una scarica d'ignoranza e lacrimogeni ma la barricata che ci separa dal "G8 dell'università" non l'abbiamo eretta noi: la conferenza dei rettori, il Miur e gli enti preposti alla gestione dell'ordine pubblico della città sono i responsabili della nostra esclusione dalla conferenza preposta a decidere del futuro delle nostre università; di conseguenza consideriamo questi stessi soggetti responsabili di quanto accaduto negli scorsi giorni. Non solo gli studenti ma i lavoratori ed i precari della ricerca (le anime vive dei nostri atenei) sono stati esclusi completamente da questa tappa di trasformazione dell'assetto della formazione e della ricerca italiana e non solo; anche questo fatto è gravissimo e naturalmente non ci meraviglia. Un paese che ospita un meeting di otto paesi disposti a decidere del futuro di tutti, non poteva certo non ospitare un incontro sull'università senza universitari ed una conferenza ministeriale sull'agricoltura senza agricoltori...non ci resta che sperare che almeno la prossima tappa di avvicinamento al G8 de L'Aquila, la conferenza sulla sicurezza, sia realizzata "senza forze dell'ordine".
Di fronte all'anomalia rappresentata da un corteo di oltre settemila universitari, i rettori ed i baroni delle nostre facoltà non hanno potuto far altro che addurre improbabili problemi di comunicazione, per quanto ci riguarda però i ruoli si sono venuti solo a definire con maggiore nitidezza,rispetto alla confusione autunnale in cui qualcuno aveva pensato di poter trovare degli alleati in quei soggetti che quotidianamente ci danno in pasto all'esamificio di massa.
Voi il fallimento del presente, noi l'anomalia del futuro recitava lo striscione di apertura del corteo del 19 maggio; un'anomalia che va alimentata giorno dopo giorno e passo dopo passo, a partire dai luoghi e dai tempi di studio, dagli spazi di confronto e socialità negli atenei, a partire dalla qualità e dalla libertà dei nostri programmi di studio.
Il dossier che abbiamo prodotto negli scorsi giorni si va ad aggiungere alla miriade di comunicati, documenti, video, materiali, realizzati dalle centinaia di esperienza provenienti da tutta europa a Torino; speriamo di poter condividere con tutti voi un pezzetto di questa esperienza ma più d'ogni altra cosa vi invitiamo tutti a chiedere a gran voce la liberazione immediata di Ale e Domenico, i due ragazzi fermati nella giornata di martedì 19.

In particolare ad Ale, nostro amico, fratello e compagno di cento esperienze, va tutto il nostro affetto e la nostra solidarietà
a prestissimo Ale,
Uninversi.org

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Ultimo aggiornamento Martedì 26 Maggio 2009 20:28  

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