Circa duecento persone hanno partecipato questa mattina all'assemblea generale dell'università presso la Statale di Milano indetta dalle RSU di ateneo. Lavoratori, studenti e ricercatori, che al termine dell'assemblea hanno occupato il rettorato, ottenendo un colloquio con il direttore amministrativo, hanno ribadito in maniera decisa la volontà di fare fronte comune davanti al continuo e sempre più incisivo attacco all'università pubblica. Un attacco che si farà sempre più allarmante in seguito all'aggravarsi della crisi economica, come dimostrano gli avvenimenti di questi giorni in Grecia e Spagna. Ministri ed economisti si affrettano infatti a vaticinare tagli alle retribuzioni, stop alle finestre pensionistiche, ulteriori sacrifici imposti a scuole, atenei, servizi pubblici. Davanti a questa prospettiva e al continuo rifiuto, da parte del ministro e delle autorità accademiche, di fermare la legge 133 e la distruzione dell'università pubblica, lavoratori, studenti e ricercatori ribadiscono la loro volontà di mobilitarsi in maniera sistematica e determinata, perchè il peso del sostegno economico agli atenei non ricada sulle spalle degli attori più deboli e con meno diritti e garanzie.Il disegno di riforma dell'università, fermo da mesi in commissione al Senato, rischia di determinare ingestibili aumenti delle tasse per gli studenti, soprattutto quelli più svantaggiati economicamente, e di decurtare ulteriormente i finanziamenti da dedicare al diritto allo studio, inteso come accessibilità ai luoghi di studio, facilitazioni per la mobilità, gli affitti, i libri di testo.
Nei mesi in cui si dovrebbe festeggiare il decennale del Bologna Process, quel progetto di riforma dell'università che in questi anni avrebbe dovuto rendere i nostri atenei omogenei a quelli di tutta europa, sostenendo e migliorando qualità e quantità dei servizi universitari e didattici, assistiamo invece, anche sull'onda dei sanguinosi tagli del ministero Tremonti, all'implosione del sistema universitario.
Gli studenti, i lavoratori e tutte le componenti che hanno a cuore la salvaguardia dell'università pubblica equa e di qualità, continueranno quindi a vigilare e a mobilitarsi nei prossimi giorni, perchè formazione di qualità, diritti e dignità del lavoro non sono temi negoziabili in nome del presunto rigore che riverserà le conseguenze delle speculazioni e della crisi solo sulle fasce più deboli.
Assemblea interfacoltà Milano
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