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E' morta Alda Merini

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E' morta Alda Merini

La poetessa Alda Merini, 78 anni, è morta domenica pomeriggio alle 17.30 all'ospedale San Paolo di Milano, nel reparto di oncologia, nosocomio che - si alda merinilegge nella nota ufficiale della struttura sanitaria - «da anni l’ha avuta in cura e a cui ha dedicato profonde riflessioni poetiche oltre a una scultura di forte richiamo a un periodo travagliato della sua vita. Il suo atteggiamento e la sua sensibilità hanno lasciato un profondo ricordo negli operatori sanitari del reparto di cura di Oncologia e cure palliative al quale si è rivolta nella consapevolezza di un supporto al disagio fisico e psicologico che la malattia le ha riservato nell’ultimo periodo della sua esistenza». Il sindaco di Milano Letizia Moratti ha messo a disposizione la sede del Comune, Palazzo Marino, per la camera ardente - che sarà probabilmente allestita martedì mattina - e ha proposto che la salma sia sepolta al Famedio del Cimitero monumentale, tra i grandi di Milano. «Alda Merini - ha osservato il sindaco - è l'esempio di una donna profondamente radicata a Milano, al suo quartiere, alla sua via, alla sua casa che ha saputo dare con la sua arte una testimonianza universale della vita di oggi e delle sue contraddizioni». «Ricordo con commozione - ha aggiunto la Moratti - quando Alda la scorsa estate mi regalò una sua poesia, dolcissimi versi che tengo incorniciati nel mio ufficio a Palazzo Marino e testimoniano la sua grande sensibilità e la sua passione. Come tutta la sua opera, riflessioni poetiche di una donna di cultura che ha onorato e amato fino all'ultimo la sua Milano, impegno per il quale nel dicembre del 2002 ha ricevuto la Medaglia d'Oro di Benemerenza Civica».

Era considerata una delle principali poetesse del Novecento, oltre che una personalità originale, audace e irriverente (nel 2004, come regalo per il suo compleanno, chiese «un uomo caldo» e le regalarono uno show dello spogliarellista Ghibly). Nel 1996 era stata proposta per il Premio Nobel per la Letteratura dall'Academie Française e segnalazioni in suo favore erano state avanzate anche da Dario Fo e da altri esponenti della cultura e del giornalismo. Tra i tanti che hanno espresso rammarico per la sua scomparsa, anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: «Viene meno un'ispirata e limpida voce poetica».

L'ESPERIENZA DEL MANICOMIO - Alda Merini era nata a Milano il 21 marzo 1931. Una data significativa, il primo giorno di primavera, che le aveva dato anche lo spunto per una delle sue poesie. «Sono nata il ventuno a primavera ma non sapevo che nascere folle, aprire le zolle potesse scatenar tempesta». E la follia è stata una delle cifre di tutta la sua vita, avendo lei conosciuto anche l'internamento in ospedale psichiatrico, all'inizio degli anni Settanta. Un'esperienza che la portò a scrivere anche alcuni testi ispirati al manicomio e poi raccolti ne «La Terra Santa», del 1984.

LE ONORIFICENZE - La sua poesia, visionaria ma anche sommessa, porta traccia della sua vita ed è considerata un’opera di prima grandezza nella letteratura italiana. Il 16 ottobre del 2007 le venne concessa dalla Facoltà di Scienze della Formazione di Messina, la laurea magistrale honoris causa, in "Teorie della comunicazione e dei linguaggi". Il 1° giugno del 2002 il presidente Carlo Azeglio Ciampi la insignì dell'onorificienza di Commendatore al merito della Repubblica Italiana.

UNA VITA PER L'ARTE - Alda Merini ha iniziato a comporre le prime liriche giovanissima, a 16 anni. Il suo primo incontro con il mondo letterario avvenne quando Silvana Rovelli, cugina di Ada Negri, sottopose alcune delle sue poesie ad Angelo Romanò che, a sua volta, le fece leggere a Giacinto Spagnoletti, considerato lo scopritore della poetessa. La prima raccolta di poesie di Alda Merini: «La presenza di Orfeo» pubblicata nel 1953, ebbe subito un grande successo di critica. Il suo capolavoro è però considerato «La Terra Santa» che le è valso, nel 1993, il Premio Librex-Guggenheim "Eugenio Montale" per la poesia. Altre sue raccolte di versi sono «Testamento», «Vuoto d'amore», «Ballate non pagate», «Fiore di poesia 1951-1997», «Superba è la notte», «L'anima innamorata», «Corpo d'amore», «Un incontro con Gesù», «Magnificat. Un incontro con Maria», «La carne degli Angeli», «Più bella della poesia è stata la mia vita», «Clinica dell'abbandono» e «Folle, folle, folle d'amore per te. Poesie per giovani innamorati».

LA PROSA - Nella sua carriera artistica, Alda Merini si è cimentata anche con la prosa in «L'altra verità. Diario di una diversa», «Delirio amoroso», «Il tormento delle figure», «Le parole di Alda Merini», «La pazza della porta accanto» (con il quale vinse il Premio Latina 1995 e fu finalista al Premio Rapallo 1996), «La vita facile», «Lettere a un racconto. Prose lunghe e brevi» e «Il ladro Giuseppe. Racconti degli anni Sessanta» e con gli aforismi «Aforismi e magie». Nel 1996 era stata proposta per il Premio Nobel per la Letteratura dall'Academie Francaise e ha vinto il Premio Viareggio. Nel 1997 le è stato assegnato il Premio Procida-Elsa Morante e nel 1999 il Premio della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Settore Poesia.

da: corriere.it, 2 novembre '09

 

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