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Scozia, ondata di proteste contro i tagli all’università

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proteste glasgowPiù di 2mila persone hanno preso parte ai cortei di protesta alla Glasgow university contro il piano che prevede tagli ai corsi universitari e la fusione di alcune strutture ed esami. la dimostrazione si è tenuta prima che la corte per la regolamentazione universitaria approvasse la consultazione sui tagli proposti, pianificati per attuare un risparmio di 20 milioni di sterline nei prossimi 3 anni.

I critici accusano infatti il consiglio di amministrazione dell’università di voler ridimensionare le istituzioni universitarie e ridurle in piccole imprese orientate al profitto, a spese della qualità della didattica e dei servizi offerti agli studenti.

L’università, per parte sua, replica con l’esigenza di far fronte a pressioni finanziarie senza precedenti, e nell’incontro tenutosi mercoledì scorso il consiglio di ateneo ha affrontato la possibilità di tagliare diversi corsi di lingue moderne ed unire i corsi di storia, archeologia e materie classiche.

La consultazione avviata dall’ateneo proseguirà fino a maggio, mese in cui verrà presa una decisione definitiva sulle proposte di tagli che hanno innescato numerose proteste. Tra gli studenti in protesta hanno partecipato ovviamente anche le associazioni rappresentative degli studenti, il cui portavoce Fraser Sutherland ha riportato lo shock e l’incredulità che diffusa tra la comunità universitaria. Un episodio tuttavia non isolato per la Gran Bretagna, che solo pochi mesi fa ha visto la Capitale al centro di una ondata di proteste che ha portato all’arresto di alcuni studenti manifestanti.

“Gli studenti dei corsi che probabilmente verranno tagliati sono molto arrabbiati e increduli – ha dichiarato Sutherland alla stampa locale – e gli altri studenti per ora ‘salvi’ si chiedono chi sarà la prossima ‘vittima di questo piano di austerity, ci sono aree disciplinari che richiedono investimenti e non tagli”. Una protesta che, dicono gli studenti, proseguirà e coinvolgerà un numero sempre maggiore di giovani se il Consiglio non ritirerà le sue proposte.

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