[storia di V., studente calabrese fuori sede, trapiantato a Milano alla Facoltà di Storia. Casa in condivisione con altri tre studenti, nessuna borsa di studio, vitto, alloggio, spese da pagare ogni mese, ma soprattutto, un futuro lavorativo tutto da costruire...]
Ho frequentato un corso di montaggio video e post produzione poco prima dell'inizio dell'estate. Speravo così di poter portare a termine un progetto che, altrimenti, sarebbe rimasto solo sulla carta.
Al termine, quando già l'afa milanese non dava tregua fino a notte inoltrata, mi misi anche alla ricerca di un posto dove poter mettere alla prova le competenze acquisite. L'invio dei curricula però, non sortì nessun effetto.
Nessuna risposta.
Un po' di mesi dopo decido di riprovarci, tanto per occupare tempo in una giornata “di quelle che se esci di casa poi devi farti almeno due grappini per riprenderti dal freddo”.
Pochi giorni dopo, ricevo una telefonata.
E' una responsabile del personale di Mediaset che mi convoca l'indomani per un colloquio.
Incredulo, preparo i documenti richiesti e la mattina seguente, di buon ora, sono in strada con tanto di cravatta.
Nella testa tante congetture, timori, pensieri che frullano vorticosamente. Su tutti, l'aspettativa di trovarsi insieme a tanti altri “concorrenti” e di doversi sbranare a vicenda per essere “il prescelto”.
Immerso in queste divagazioni mattutine, scopro di essere arrivato alla sede di Mediaset a Cologno Monzese con uno snervante anticipo di quaranta minuti, e giustamente il simpaticissimo guardiano mi farà attendere per mezz'ora in piedi in portineria, con la porta aperta, dicendo: “E' colpa sua che è arrivato così presto. Se vuole può attendere al bar di fronte” (il bar era chiuso ed accanto c'è un sexy shop...Silvio docet...).
Finalmente mi ammettono al cospetto dello spettabile direttore (che in realtà è una sciatta signorina che mi fa attendere altri venti minuti prima di iniziare il colloquio).
“Chi sei? Che vuoi? Cosa fai? Come mai vorresti lavorare qui? Perché ti dovremmo scegliere? Cosa ti aspetti?”
Certo! E infatti, d'improvviso, la Sig. Direttrice mi dice: ''Venga! Le faccio vedere dove lavorerà per i prossimi tre mesi e le presento la responsabile della post-produzione!''
Come? Eh? Allora lavorerò per Mediaset!Vabbè, non è che poi fossi troppo felice, visto chi è il proprietario della baracca, ma in tempi di crisi... e poi il nome conta, mi dico, fa curriculum!
Tre mesi. E poi?
Le chiedo delucidazioni.
La risposta è agghiacciante.
Per tre mesi, cinque giorni a settimana, per nove ore al giorno, avrei dovuto lavorare non retribuito, nemmeno un rimborso spese (due euro al giorno per il viaggio in metro a/r, per novanta giorni = 180 euro), senza nemmeno nessuna garanzia di riconferma...neanche per i successivi tre mesi.
Non credo alle mie orecchie.
Un'azienda come Mediaset non mi paga nemmeno un biglietto della metro?
Avanti stronzo, paga per venire a lavorare da me. Qui impari un mestiere, io ti formo! E non montarti la testa con stupide rivendicazioni sindacali, perchè io ti sfrutto (visto che è reso possibile dalle illuminate legislazioni sul lavoro vigenti) e tu devi anche ringraziami!
Ecco perchè non c'è nessun altro candidato, saranno scappati tutti prima che arrivassi io!
Il mio viso non doveva tradire nessuna emozione, perchè la Sig. Direttrice non si accorge del mio sovvertimento interiore e continua a farmi fare il tour degli uffici e delle presentazioni.
Alla fine, vuole stabilire la data d'inizio dello sfruttamento legalizzato.
Prendo tempo, non sono disponibile subito, la storia di avere una sessione di esami in corso funziona sempre.
Si defila con la promessa di una telefonata dopo il mio esame per organizzare la firma del “contratto”.
Io, non ci vado.
P.S. Considerazioni finali
Volete dirmi che Stato è quello che autorizza situazioni del genere? Con quali soldi uno dovrebbe andare a vivere fuori casa? Chi paga?
Ditemi come si fanno ad investire tre mesi della propria vita per ottenere nulla!
Io sono “fortunato”, vivo fuori casa da più di tre anni (grazie ai soldi di mamma, sennò starei bellamente al Sud ad aspettare chissà cosa) e mi arrangio ogni tanto con lavori occasionali.
E poi ci chiamano anche bamboccioni!
Beh, alla fine potevo lavorare a Mediaset durante la settimana e poi rilassarmi piacevolmente il sabato e la domenica in qualche ristorante per 5 euro l'ora in nero... E io lì come un pinguino imbalsamato a cercare di rispondere in maniera meno sconnessa possibile, mentre nella mia testa prende forma l'idea che non ho visto nessun altro candidato in giro...non ho concorrenti...Possibile?
Comments
Guarda ti auguro in bocca al lupo e buona fortuna per tutto
sei stato anche bravo a non averli mandato a......beh si intende.
ciao
Zack
rimboccatevi le maniche e il posto arriva. ciao
a me risulta che i commercialisti e gli avvocati tirocinanti percepiscano comunque un contributo economico.
e poi vi racconto questa.
dopo il colloquio in mediaset, passato qualche tempo, ne ho fatto una presso una nota casa editrice nazionale (non è la mondadori, né una facente parte del gruppo...)
L'offerta è stata la stessa: 3 mesi, 5 giorni a settimana, 8 ore al giorno, TUTTO GRATIS, per fare il redattore.
Ho Accettato perché è quello che voglio fare "da grande", lavorare in mezzo ai libri e leggerne decine all'anno. passano i tre mesi. mi sembrano entusiasti, mi elogiano e mi propongono un rinnovo per altri tre. Siccome so benissimo come funziona il mondo (a differenza di erika e serena), ACCETTO. altri tre mesi. propongo titoli, porto un paio di nuovi autori emergenti, do una mano anche per organizzare la promozione dei libri, mi sbatto per far fare presentazioni in università (90 persone, c'erano...) recupero contatti a destra e a sinistra, lavoro anche dieci ore al giorno e finanche il sabato...non mi pesa, il lavoro mi piace...Finiti i tre mesi.....come se i bravo, come sei diligente, come se preparato....Tanti saluti e grazie. ora ci cerchiamo un altro stagista che lavora per noi altri sei mesi aggratis. e poi ne prendiamo uno per l'ufficio stampa, uno per l'ufficio diritti, uno per la redazione web. In sei mesi ne ho visti passare altri otto, come me. Tutti fuori a calci in culo, tanto c'è altra gente pronta a implorare per lavorare gratis, come erika e serena... brave, pensate bene la prossima volta a quel che scrivete, e leggete su, i sacrifici che faccio e che fa mia madre per darmi la possibilità di costruirmi un futuro migliore lontano dalla mia terra cattiva
Fernando
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