Paradossi del 2000...

Domenica 13 Giugno 2010 14:08 Uninversi.org
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Passeggiare per i corridoi della Statale è sempre un'esperienza. Spesso si assiste a scene e a situazioni che difficilmente ci saremmo sognati (pensiamo ai militari davanti all'università), situazioni tragiche, ridicole,o  che, semplicemente, ti fanno ammutolire.
E, da qualche tempo, anche messaggi di pura follia redazionale. Articoli che, paradossalmente, ti fanno chiedere se i giornalini universitari siano ancora gestiti da persone che hanno idea di cosa scrivono.
Il riferimento è uno in particolare, il mensile Vulcano.
Nel numero di aprile di questo giornalino una buona fetta di pagine è dedicata ad un argomento spinoso che da sempre ci riguarda, volenti o nolenti. Il neofascismo a Milano.


Purtroppo però il racconto dell'intervista fatta al responsabile lombardo di Casa Pound, Mario Airioli, prende piano piano la piaga di un racconto dell'orrore.
Sorvolando sul fatto che gli articoli (perchè sono due, il secondo dedicato ad una libreria fascista) sono stati pubblicati proprio nel periodo elettorale del CNSU in cui Blocco Studentesco, sezione studentesca di Casa Pound, cercava un riconoscimento ufficiale nelle università, l'orrore ispirato è dato dalla analisi di cosa sia Casa Pound, da rizzare tutti i peli sul corpo di un qualunque anti-fascista, per quanto i due autori sostengano implicitamente di esserlo anche loro.
Sostanzialmente leggendo l'articolo ci si stupisce sempre di più di una evidente rivalutazione sulla "diversità" di cui viene dipinta Casa Pound, fino ad arrivare ad una conclusione dello stampo "che bello fosse se si potesse avere finalmente una possibilità di un dialogo con queste parti...", un'idea che fa raggelare il sangue.
Ci sono poi tre punti dell'articolo che vanno analizzati per capire quanto folle possa essere quello che c'è scritto.
Primo di tutti l'attribuzione ad antagonisti di sinistra dell'incendio prima dell'inaugurazione della sede che doveva diventare Cuore Nero nel 2007 ed è poi diventata Casa Pound, cosa che non è mai stata provata ed è invece presa come verità assoluta dai due redattori. Per altro l'idea che è girata di più era proprio il contrario, cioè che fossero stati gli stessi neo-fascisti ad appiccare l'incendio per passare come "povere vittime" e frenare la generale opposizione all'apertura di quella sede.
In secondo luogo è tremendo il passaggio in cui viene detto che di Casa Pound è degno di nota il suo carattere antirazzista. Possibile che ci sia necessitò di andare a spiegare a questi redattori che non basta affermare di essere contrari alla caccia all'immigrato per essere antirazzisti? Possibile che davvero si debba andargli a dire che l'antirazzismo è fatto di altro, è fatto di sostegno reale a chi viene in questo paese o comunque a chiunque è considerato dispregiativamente straniero indipendentemente da dove vive e non semplicemente della concessione di non andarli a picchiare? Possibile che ad un gruppo che comunque si rifà al ventennio venga affibiato l'antirazzismo quando uno dei primi punti rispolverati è che il diverso è nemico e che siamo noi la razza pura, che siamo noi quelli giusti e loro sbagliati?
Signore e signori, questa non è forse pura follia?
E sempre per rimanere in ambito razzismo si può analizzare il terzo punto, sempre riguardo l'immigrazione, contestando il passo in cui viene affermato che Casa Pound vede la questione immigrazione, e cito testualmente, individuando come il problema sia "mai l'uomo bisognoso di aiuto, ma il fenomeno della immigrazione clandestina" e viene aggiunto che questo è il punto di vista di tutto il mondo civile. Di tutto il mondo civile!
Prima obiezione: non è forse proprio razzista limitare come questo paese sta facendo gli ingressi a delle persone che cercano  disperatamente una vita migliore, spesso non trovandola proprio perchè vengono considerati invasori?
Seconda obiezione: i personaggi che hanno scritto l'articolo non si rendono conto di essere offensivi?
Sì offesivi, prima di tutto verso chi, come noi, si sente dare dell'incivile perchè pensa che il problema non sia l'immigrazione clandestina in sè bensì il fatto che il sistema nel quale viviamo sfrutti l'immigrazione clandestina per creare condizioni di ricattabilità maggiore nei confronti dei lavoratori, italiani o meno che siano.
Offensivi poi per chi da lettore del giornalino si vede data per scontata quella come l'unica idea di mondo civile, secondo poi una redazione che pubblica degli articoli su quanto sarebbe interessante la possibilità del dialogo coi fascisti.
Offensivi infine ovviamente per gli immigrati stessi, perchè forse chi ha scritto l'articolo dimentica che tutti gli immigrati, clandestini o meno, arrivano sulle nostre coste per salvarsi la pelle o garantire un futuro alle proprie famiglie e spesso rischiano la vita per raggiungerle; dimentica che per legge chi entra in questo paese per non essere clandestino deve avere un contratto di lavoro, il che si trasforma spesso in dover accettare qualunque schifezza di proposta per avere una possibilità o dover entrare senza contratto di lavoro in Italia venendo criminalizzati solo per questo.
Non solo quindi mancano di antifascismo i cari redattori, ma sono anche offensivi. Molto offensivi. Non vi pare un comportamento più incivile questo?

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Ultimo aggiornamento Lunedì 21 Giugno 2010 16:38