Libri e moschetti...?!

Lunedì 29 Marzo 2010 22:53 Uninversi.org
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Giovedì 18 marzo scorso sarà capitato a non pochi studenti della statale di notare, al loro arrivo in università, un fatto molto molto strano.
Avvicinandosi all'ingresso sito proprio in fronte a via bergamini infatti, non si poteva fare a meno di rimanere sconcertati e spaventati: un cordone di più di venti carabinieri in assetto anti sommossa, muniti di scudi e manganelli, presidiava con fare minaccioso e preoccupato l'ingresso alla zona didattica dell'università degli studi di milano. Il primo pensiero che suscitava la vista di questa preoccupante scenografia era che, tutto ad un tratto, la svizzera avesse dichiarato guerra alla lombardia.
Per affrontare la crisi e creare nuovi posti di lavoro, il canton ticino aveva deciso di calare in un batter d'occhio lungo il corso del fiume omonimo, saccheggiando villaggi, violentando donne lombarde e imponendo il loro controllo sul nostro ricco e prospero territorio!
Lo strenuo tentativo della forze dell'ordine era quello di difendere i luoghi strategici del potere e dell'economia lombardi, tra i quali senza dubbio, spicca l'università...
...umh...ritrovando un briciolo di lucidità, e risvegliandosi da questo risiko surreale, dopo lo spavento iniziale dovuto alla scena apocalittica e minacciosa, si poteva presto intuire che la realtà non fosse quella. Se non altro per il semplice fatto che un'università distrutta e sfibrata come la nostra, non sarebbe certamente obiettivo sensibile in caso d'invasione per dei conquistadores....
Ma allora, cosa stava succedendo?


Addentrandosi con elmetto mimetico nei corridoi dell'università fino all'atrio dell'aula magna, ecco svelato il mistero: giovedì 18 marzo, presso l'aula magna dell'università degli studi di milano, si stava tenendo la commemorazione di Guido Galli, docente di criminologia dell'università quando, nel 1980, venne assassinato da un gruppo di fuoco dell’organizzazione comunista Prima Linea.
Chiariamolo subito: lungi da noi qualsivoglia apologia o sottovalutazione della gravità di questo tragico episodio della storia d'italia. Il problema è un altro.

Ciò che riteniamo gravissimo infatti, è l'imponente quanto spaventosa militarizzazione dell'università in occasione della suddetta commemorazione. Oltre al plotone di commilitoni schierato all'ingresso infatti, tutta l'università quella mattina è stata brutalmente militarizzata, con uomini della digos a presidiare ansiosamente l'atrio aula magna ed un clima di silenziosa intimidazione mai respirato prima nei corridoi di unimi.

Certo, gli ospiti presenti alla commemorazione, persone del calibro di nicola mancino e livia pomodoro, erano tutte figure istituzionali molto importanti e necessitavano della scorta, ma non credete che sia un problema se alla fine il pubblico presente in una deserta aula magna, era composto esclusivamente da anziani e poliziotti, in borghese o divisa che fossero?
Proprio così, perchè tale clima di invasiva militarizzazione, non ha fatto altro che svuotare l'università degli studenti, senza nemmeno rendere chiaro che cosa stesse succedendo (pochissime ed illeggibili le locandine di promozione dell'iniziativa).

Ora, da molto tempo ormai accettiamo la presenza quotidiana di una delegazione di valorosi uomini della digos di milano nei nostri corridoi (in barba a qualsiasi forma di rispetto verso l'università). Anzi, a tal proposito ci meravigliamo di come non sia stato ancora aperto un ufficio dedicato, per questi funzionari, che molte ore devono passare nel nostro ateneo spiando pericolosi studenti assorti nelle biblioteche, attempate bidelle dagli istinti rivoluzionari o devoti esponenti del gruppo studentesco obiettivo studenti, noti per le loro attività eversive...dovranno pur scaldarsi la schiscetta questi poveri poliziotti! siamo convinti comunque, che previa raccolta di una trentina di firme, il magnifico zerbino della nostra università, non avrà problemi ad assegnare loro un comodo ufficio.

Ma torniamo a noi: come detto, da anni ormai è divenuta una pessima consuetudine la presenza della digos all'interno dell'ateneo, ma i carabinieri in assetto anti sommossa non crediamo siano tollerabili. perchè l'università è un luogo di studio e confronto, di libertà e dialogo, non di manganelli, scudi, divise e facce minacciose che al momento di attraversare l'atrio aula magna ti fermano chiedendoti: "Chi sei? Dove vai?"
Tutto questo, ci pare, non richiama un immaginario molto pacifico, dialogante, formativo...
Non si poteva dunque, organizzare almeno una presenza discreta delle forze dell'ordine e delle scorte in università, sia all'interno che all'esterno?
Quanto conta il nostro magnifico rettore, se non ha il coraggio di trattare con la questura la gestione di questi avvenimenti? In realtà, facendo una rapida ricerca in internet, si scopre che che il lupo perde il pelo...ma non il vizio...(guardate cosa combinò un De Cleva ancora agli albori della sua carriera da rettore!)

ciò che è avvenuto in università la mattina del 18 marzo riteniamo sia un episodio gravissimo. è vero che nel nostro paese non ci si indigna più di niente e che lo stato di polizia è già una realtà nelle nostre città (come dimostrano i militari a presidio delle piazze ed anche i provvedimenti presi in questi giorni in via padova a milano), ma il clima di tensione e sconcerto creato quella mattina è davvero qualcosa di gravissimo che il rettore e l'amministrazione hanno deliberatamente scelto di creare minando alle fondamenta l'università come luogo di sapere e libertà.

Proprio in quest'ottica riteniamo gravissimo che una volta di più le rappresentanze studentesche siano rimaste nel più assordante silenzio. Certo non ci aspettiamo particolari reazioni dai rappresentati di azione universitaria, che di clima militaresco e divise saranno quantomeno dei nostalgici, ma dai "compagni" di sinistra universitaria come anche di demos e collettivo pantera, almeno un segnale di critica al rettore non ci sarebbe dispiaciuto.
Ma tant'è, questa è l'italia di oggi, troppo distratta di fronte al manganello che la stordisce sempre più...

Comments

avatar sergio
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credo c he tu abbia la memoria corta
ti sei dimenticato la gazzarra e la violenza chei tuoi accoliti hanno messo in atto per impedire l'intervento di papa benedetto xvi all'università della sapienza ?
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avatar Andrea
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il solito ciellino infame cammuffato da democratico... che ha tutta l'aria di provocare. fuori i 25'000 euro che avete rubato, sarebbero utili oggi in tempo di crisi. ovviamente poi ci sono gli interessi da pagare
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avatar Giacomo
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e tu sei mai chiesto come mai qualcuno consideri ancora quanto meno discutibile che sia un Pontefice ad aprire un anno accademico? E quanto sia ridicolo che un Pontefice non accetti di parlare per paura di una contestazione? E ti sei mai chiesto che cazzo c'entra quell'episodio con questo?
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Ultimo aggiornamento Martedì 30 Marzo 2010 10:29