Università e Nazionale

Giovedì 12 Novembre 2009 00:00 PrecarieMenti
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Vi proponiamo un contributo davvero originale, dall'istinto tutto calcistico, tratto da PrecarieMenti...e fatevi magari un giro sul loro sito
che ne vale la pena!
soccerdi Andrea Mariuzzo*
Visto che in Italia siamo 56 milioni di commissari tecnici, cerchiamo di spiegare cosa sta accadendo nell'Università italiana in modo che tutti possano capire.
Prendiamo la Nazionale che nel 2010 andrà in Sudafrica. Lippi deve fare le convocazioni per una squadra di primo piano. Ma in porta deve per forza convocare Zoff, che nel 1983, di fronte a titoli professionali ineccepibili, ha vinto un posto a tempo indeterminato: tutto ciò è avvenuto esattamente nell'anno in cui il suo fisico da atleta/asceta non ha retto più e il portierone ha smesso di scendere in campo veramente; tuttavia, per lui cedere quel posto vuol dire rinunciare a uno stipendio, quindi formalmente Zoff è ancora tra i pali
e nessuno lo tocca, al massimo al posto suo va abusivamente un raccattapalle di 12 anni, e tutti fanno finta di non vedere. Zambrotta per fortuna c'è, ma è potuto entrare in gruppo solo in seguito alla morte di Facchetti, quindi a più di 30 anni gioca il suo primo mondiale, completamente inesperto del suo ruolo nel mondo. In attacco, Totti ha lasciato, ma ha riservato il posto a Ilary Blasi, quindi dentro anche lei. A centrocampo, sono già assegnati i posti a Nando De Napoli, Giovannino Stroppa e Angelo Di Livio, appoggiati dall'autorità dei precedenti commissari tecnici (rispettivamente Vicini, Sacchi e Trapattoni), che hanno costruito una rete di favori reciproci pur di garantire il posto fisso a persone che, a loro tempo, vedevano come i loro pupilli. Restano liberi meno di metà dei posti.
A questo punto, la FIGC decide di porre fine a questo scempio di raccomandazioni incrociate che ormai si è sedimentato negli anni, che magari una volta poteva avere una ragion d'essere quando a calcio giocavano quattro persone in croce, ma che ora rende impossibile la creazione di una squadra competitiva. E come interviene? Licenziando in tronco chi non è più in grado di giocare? Individuando i casi più palesi di cooptazione ed eliminandoli? No, certo, così si leverebbe un vespaio: gli ex commissari tecnici sui giornali sputerebbero veleno e aizzerebbero le folle dei tifosi, ricordando gli antichi meriti loro e dei loro protetti e insinuando dietro alle rimozioni pregiudizi di volta in volta anti-settentrionali, anti-meridionali e anti-romani. Piuttosto, si costringe Lippi a scegliere i cinque titolari rimasti attraverso non UN rigoroso concorso, ma ben CINQUE rigorosi concorsi, tutti per un solo posto, a cui parteciperanno tutti i calciatori tesserati in Italia. «Viva la FIG…C!!!», gridano in coro le prime pagine di Gazzetta, CorriereTuttosport! Ecco tornato il merito sui campi di calcio, quasi 30 anni dopo la tanto vituperata "ope legis" Bearzot che creava i posti a tempo indeterminato per i nazionali! Resta un ultimo nodo: chi deciderà i criteri per ogni concorso? Lippi, visto che sarà poi lui a dover tirare la carretta? No, ma quando mai! la FIGC incarica alcuni impiegati, la cui massima esperienza calcistica sul campo è la "scapoli-ammogliati" alla sagra della porchetta di Ariccia, di elaborare i criteri di selezione. Gli impiegati, diligentemente, seguono la definizione di "buon calciatore" che trovano su un dizionario enciclopedico conservato alla biblioteca del CONI, e quindi impongono alla commissione di concorso (estratta a sorte, per cui Lippi non ne fa nemmeno parte: i tre commissari sono invece Colomba, Atzori e Maifredi) di selezionare per tutti i concorsi i giocatori che mostrino le migliori doti di dribbling, palleggio, stop e trasformazione di calci piazzati. Così, al concorso per il mediano Gattuso perde, e al posto suo viene preso Thiago Motta («internazionalizzazione!», è un'altra parola d'ordine dominante nell'opinione pubblica), destinato a spaccarsi il ginocchio malandato al primo contrasto. Al concorso per il difensore centrale, la FIGC impone alla commissione di non prendere in considerazione Cannavaro, considerato troppo vicino e Lippi e quindi passibile di critiche da parte dei giornali. «Ma non dovevano sparire le pressioni?» – chiede un commissario di concorso. «Sì – risponde l'addetto della Federazione – ma questa è una pressione in negativo, esclude le pressioni di altri, quindi è giusta, anzi indispensabile proprio per fare in modo che il concorso sia pulito...». Alla fine, al posto di Cannavaro è selezionato Cassano.
E così via, finché non viene fatta tutta la formazione: dopodiché, Lippi viene ricevuto dal presidente della Federazione che, di fronte alle telecamere di Raisport, dichiara al C.T. e alla nazione: «Grazie ai nuovi criteri abbiamo creato la miglior Nazionale possibile. Se Lippi fallisce l'obiettivo mondiale la colpa è solo sua e ne pagherà che conseguenze». Ecco, l'Italia ha una Nazionale in queste condizioni, e molti di noi devono giocarci più o meno tutti i giorni…
*Assegnista di ricerca in Storia Contemporanea presso la Scuola Normale Superiore di Pisa e

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Ultimo aggiornamento Giovedì 26 Novembre 2009 15:58