Ancora sull'apertura serale...

Lunedì 20 Luglio 2009 13:01 Uninversi.org
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Più di due settimane fa si è concluso l'esperimento di apertura serale della biblioteca centrale di Festa del Perdono e con la fine di questa sperimentazione i luoghi di studio della Statale si preparano al letargo estivo. Letargo che non si addice a queste prime settimane di luglio, gli arresti di Torino e la repressione di Roma ne sono testimoni. Né si addice a noi, che, slegati dal gossip-giornalismo dei media italiani, vi abbiamo aggiornati sulla violenza che ha contraddistinto il G8 abruzzese e sulla resistenza che gli è stata opposta.
Convinti che il progetto che da mesi portiamo avanti, la rivendicazione della libertà di espressione, di studio, di ricerca tramite una critica puntigliosa delle barriere issate contro di essa, spesso nei medesimi luoghi che il sapere dovrebbero creare (università, biblioteche...), sia fondamentale per uscire dalla barbarie della società italiana di oggi, in questa settimana abbiamo continuato a lavorare anche sul tema delle biblioteche.
Come vi abbiamo promesso due settimane fa vi presentiamo i risultati di un questionario (potete trovarlo nella sezione “materiali”) che abbiamo proposto agli utenti delle biblioteche di Festa del Perdono. Il suo scopo era quello di mettere in chiaro, a chi male amministra la nostra università, quali fossero le esigenze e le richieste degli studenti della Statale. Non è stato facile raccogliere i 114 questionari su cui si basano le prossime riflessioni: ostacolati dall'università, che ci ha obbligati a distribuire i materiali agli studenti come fossero volantini pubblicitari o propaganda elettorale e che ci ha impedito di raccogliere all'interno delle biblioteche i questionari compilati, abbiamo dovuto una volta di più constatare che l'istituzione-università non è in grado di accettare nessun tipo di iniziativa critica, neppure se nata da chi l'università contribuisce a creare.
I dati (consultabili per esteso nei risultati pubblicati nella sezione “materiali”) che risultano sono tanto più attuali perché, raccolti a partire dalla sera del 20 gennaio 2009, quando abbiamo simbolicamente tenuto aperta la centrale fino alle 22.30, si riferiscono principalmente a utenti di quella biblioteca che da aprile a giugno è stata teatro  della sperimentazione di apertura serale. Infatti, dei 114 studenti intervistati (provenienti principalmente dalle facolta di lettere e filosofia, 75%, e giurisprudenza, 13%), il 69,3% ha affermato di frequentare la sala centrale della biblioteca, a seguire la biblioteca di filosofia 18,4%, crociera 14,9% e sottocrociera 14%. In linea con i servizi offerti dalla biblioteca centrale, il 39,5% degli intervistati sostiene di utilizzare quotidianamente gli spazi delle biblioteche per studiare, il 19,3% più volte a settimana, il 15,8% settimanalmente mentre li altri servizi vengono usati al massimo settimanalmente, ma spesso molto più raramente.
I dati mostrano che le nostre osservazioni sulla mancanza e inadeguatezza dei servizi, evidenziati nel nostro dossier (anche questo reperibile nella sezione materiali), seppur basate ancora solo sulla nostra esperienza personale, si erano rivelate giuste. Il 41,2% ha risposto di non trovare adeguati gli orari di apertura (il 31,6% li reputa sufficienti, solo il 3,5% eccellenti), sottolineando (23,6%) la limitatezza dell'apertura: le biblioteche aprono tardi, chiudono presto, sono chiuse nei fine settimana. Da segnalare, sempre per il 41,2% degli intervistati (il 26,3% li trova sufficienti) l'inadeguatezza del numero dei posti a sedere. In generale nessun servizio di quelli indicati (vedi domanda 5 del questionario) ha superato la soglia del 5,3% di voti “eccellente”, mantenendosi al massimo tra il sufficiente e l'adeguato (massimo 36%).
È interessante notare che il 71,9% degli intervistati frequenta anche altre biblioteche, in particolare biblioteche estranee al circuito universitario; nello specifico il 35% ha risposto di studiare nelle biblioteche rionali di Milano (senza specificare quali), il 20,2% in Sormani, il 9,7% in Tibaldi. Non a caso la Sormani è aperta il sabato e Tibaldi anche la sera fino alle 22.00. Delle altre rionali “non specificate” non possiamo dire di più, ma ci possono aiutare le risposte riguardo ai motivi che portano gli utenti delle biblioteche di Festa del Perdono ad andare anche altrove: il 33,3%, ha risposto, senza che gli fosse suggerita la risposta, che frequenta le biblioteche rionali perché sono aperte la sera, il 18,4% perché gli spazi sono migliori, l'11,4% per la quantità e la qualità del materiale reperibile, il 7% perché sono aperte il sabato, l'1,8% perché le trova silenziose. Certo, fattore importante è anche la vicinanza a casa, fondamentale per il 21,9% degli intervistati, ma i dati mostrano comunque chiaramente che gli orari delle biblioteche universitarie sono inadeguati alla necessità di tranquillità degli studenti milanesi.
C'era da aspettarselo dall'università che ha sede nella capitale italiana della moda e che ormai, per mantenere in verde il bilancio, concede gli spazi dello studio e della libera ricerca al mondano Fuorisalone di Interni, alle sfilate di moda, ai mega manifesti pubblicitari della Lacoste.
In ogni caso il dato importante, testimoniato anche dal numero degli studenti che ha riempito la Centrale in questi mesi di sperimentazione (di media 79,9 persone alle ore 19.30 e 36,5 persone alle ore 21.30), è che gli studenti di Milano hanno bisogno di posti tranquilli per studiare, biblioteche insomma, che siano aperte in orari che non corrispondono a quelli degli uffici dei businessmen milanesi.
La voglia di leggere, capire, ricercare non si spegne alle 18,30 né può andare in pausa il sabato o la domenica; soprattutto, nella città dove la Mayday fa scendere in piazza ogni anno così tanti giovani, è impensabile organizzare un servizio per gli studenti senza pensare a quanto i loro orari di studio siano resi precari dal lavoro sottopagato e dalla mancanza di alloggi assicurati.
Sugli altri due punti importanti del questionario, l'utilizzo dei libri delle biblioteche per gli esami e l'esistenza di spazi per lo studio di gruppo, torneremo prossimamente.
Per ora vi lasciamo, con la speranza che, come anche il commento della Direzione delle biblioteche della Statale testimonia, l'esigenza di biblioteche aperte la sera sia soddisfatta dall'attivazione di un servizio veramente a misura di studente.
Da parte nostra continueremo a lottare in questa direzione, con le critiche mirate e le azioni radicali a cui siamo abituati.

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Ultimo aggiornamento Martedì 21 Luglio 2009 09:42