Comunicato in solidarietà agli studenti e le studentesse imputati per la manifestazione del 14 dicembre - Martedì 15 febbraio ha avuto inizio il processo a carico di 18, tra studenti e studentesse, arrestati nel corso della manifestazione del 14 dicembre a Roma.
Le accuse per loro sono molto gravi: resistenza aggravata e lesioni. Nel corso della giornata di martedì il processo ha subito numerose fasi di blocco, dovute al fatto che il Comune di Roma pretendeva di costituirsi parte civile. Questa richiesta è stata respinta, per un vizio sostanziale e di forma dal giudice. La decisione in merito alla sorte degli imputati è stata definitivamente rinviata al 9 giugno 2011.
Rispetto a quanto sta avvenendo è indispensabile prendere posizione. Non solo per esprimere una sincera solidarietà rispetto agli studenti e le studentesse accusati, ma soprattutto per ribadire che le ragioni e l’indignazione che si sono espresse nella piazza del 14 dicembre, non sono riducibili a delle accuse pretestuose ed infondate.
In piazza c’eravamo tutti, per esprimere democraticamente la nostra sfiducia al Governo Berlusconi, un Governo per il quale la parola democrazia è probabilmente un concetto vuoto. Il rastrellamento indiscriminato della polizia, che seguiva le cariche, a danno di giovani e giovanissimi che, magari per la prima volta, volevano far sentire la propria voce, chiarisce bene quale è lo spazio del dissenso che è concesso in questo paese.
Nel corso di questi mesi, in cui molti paesi del Maghreb stanno destituendo, rivolta dopo rivolta, i loro governanti-dittatori, sorprendono i toni esterofili e benevolenti dei media mainstream. Durante tutto l'autunno, compreso il 14 dicembre, in Italia non si èdato altro: un’opposizione e una delegittimazione analoga di un Governo che taglia il futuro ai giovani, smantella le università pubbliche e annulla gli spazi del pluralismo. Un'opposizione che non finisce, che continua e va rilanciata.
In queste settimane in cui riprendono i processi degli arrestati del 14 dicembre, cominciano ad arrivare anche altre decine di denunce a carico degli studenti attivi nelle mobilitazioni in questi mesi: vorrebbero riscrivere ogni giornata di lotta, di conflitto, di mobilitazione di questo autunno in base a decine di reati, come se si potesse trasformare la ricchezza e la forza delle lotte in una lista penale: come se l'opposizione al ddl, al governo e alla corruzione di questo paese fosse un problema di ordine pubblico e non un questione di democrazia, di libertà, di dignità.
Per questo denunciamo con forza quello che sta avvenendo e riteniamo necessario costruire non solo una difesa politica e legale, ma anche una forte presa di parola a sostegno degli studenti denunciati, perchè in migliaia e tutti assieme abbiamo bloccato le università, le strade, occupato i monumenti e le stazioni, ma sopratutto rilanciare in questa primavera, uniti contro la crisi e contro il governo, il conflitto e le mobilitazioni. Dalle università, dalle fabbriche, dai luoghi del lavoro precario e sfruttato fino alle strade di questo paese, l'insopportabile gioco al massacro del presente e del futuro del paese deve finire: abbiamo un mondo da riprenderci in mano, non ci fermeranno così!
Per questo siamo al fianco degli studenti e le studentesse imputati al processo, perchè sostenerli significa anche non arrendersi nella costruzione di un’alternativa per questo paese, nell’immaginazione di un futuro diverso e di una vera democrazia!
RESISTEREMO UN MINUTO PIU’ DI LORO…
Anomalia Sapienza - Uniriot Roma
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